Paul Auster: anatomia di un autore newyorchese

Chi è Paul Auster e perché la sua letteratura è così importante oggi

Paul Auster, anatomia di un autore americano

Dopo il successo di 4 3 2 1, arriva Baumgartner

Se dovessimo nominare Paul Auster a qualcuno, penserebbe al suo romanzo più controverso, 4 3 2 1. Epopea americana raccontata in quattro versioni differenti e composta da più di 800 pagine. La verità è che lo scrittore americano (anzi, newyorchese) è molto più di questo e se dovessimo ricordarci di lui per ciò che ha scritto avremmo davvero l’imbarazzo della scelta. Dopo 4 3 2 1, ben cinque anni dopo a dire il vero, è appena uscito per Einaudi Baumgartner, piccolo romanzo di sole 160 pagine che racconta **la storia di un uomo e del suo amore perduto. **

Auster è stato un caso editoriale per diversi anni e ancora adesso il suo nome è associato a un tipo di letteratura totalmente fuori dagli schemi. Paul Auster è uno scrittore americano, figlio della sua cultura, completamente inserito nella tradizione letteraria americana ed è nato e cresciuto a New York. E mai come in questo caso la città di origine è fondamentale, perché è il cuore pulsante di tutta la sua letteratura, di tutta la sua narrazione, di tutto il suo modo di concepire l'arte, la vita, l’amore.

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Paul Auster, odi et amo

Paul Auster è un autore controverso, perché appena apri un suo libro puoi avere generalmente due reazioni: attrazione o repulsione. O lo ami o lo odi, come spesso accade per i più grandi. Perché i grandi autori non hanno interesse a piacere a tutti, ma sono mossi da un desiderio di espressione e autenticità che preferirebbero, per paradosso, non piacere a nessuno pur di rimanere integri a loro stessi.

Scrittore, regista e sceneggiatore, Paul Auster è una voce fuori dal coro, oggi quanto mai necessaria per raccontare il mondo sotto una prospettiva totalmente differente.

“Il mondo - sostiene Auster - è una mia idea. Sono il mondo. Il mondo è una tua idea. Sei tu il mondo. Il mio mondo e il tuo mondo non sono la stessa cosa”.

Vita, studi e formazione di Paul Auster

Nato nel New Jersey nel 1948, Paul Auster ha origini ebree e polacche: suo padre, uomo d’affari, è stato il perno della sua famiglia, sia dal punto di vista economico che da quello personale. In molte sue opere, Auster lo definisce annoiato, culturalmente arido, poco interessato al cibo per la mente, molto più attaccato ai soldi e ai beni materiali. Tutto il contrario di Paul, da sempre legato alla letteratura, vero e proprio divoratore di romanzi e racconti: per lui la biblioteca è un rifugio, un posto in cui sentirsi bene, protetto e al sicuro. Un posto in cui sentirsi se stesso.

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Photo by Eugenia Ai on Unsplash

Anche a scuola Paul Auster dimostra un’intelligenza sopra la media: è una persona attenta, curiosa, studiosissima. All’università si iscrive a un corso di letteratura francese, italiana e inglese presso la Columbia University di New York: durante la guerra in Vietnam, lavora come traduttore e decide di trasferirsi in Francia. La sua vita, quindi, si divide idealmente in due: da un lato c’è Parigi, dall’altro New York, due parti fondamentali di un unico cuore che batte all’unisono.

Parigi, New York e l’amore per il cinema

A Parigi Paul Auster scopre anche l’amore per il cinema, che diventa per lui un secondo lavoro. Sono anche gli anni dei suoi primi romanzi: nel 1976 pubblica Gioco suicida, firmato sotto lo pseudonimo di Paul Benjamin. Il libro non ha il successo sperato, ma Auster approfitta della morte di suo padre, avvenuta di lì a poco, per ottenere la sua eredità, abbandonare tutto e concedersi del tempo per dedicarsi totalmente alla scrittura. Da questa perdita così catartica nasce L’invenzione della solitudine, edito nel 1982. Un anno prima, però, Paul Auster si sposa con Siri Hustvedt. In questo periodo prende vita quello che diventerà poi il suo più grande successo, La trilogia di New York, che comprende tre grandi storie: La città di vetro, Fantasmi e La stanza chiusa**. **

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Da questo momento in poi, la carriera di Auster è più che avviata e non conosce alcun freno. Tra gli anni Novanta e Duemila pubblica tantissimi romanzi, uno più amato e apprezzato dell’altro. La sua narrativa è astratta, per certi versi, eppure incredibilmente concreta. Paul Auster parla del fato, dell’amore, della vita, di come a volte le cose si complicano ma in fondo è proprio nelle trame di quelle difficoltà che ci sentiamo vivi.

Dopo il grande successo di 4 3 2 1, romanzo controverso e mastodontico, sia nelle dimensioni (parliamo di un tomo di più di 800 pagine) che nel suo contenuto, Paul Auster pubblica con Einaudi Baumgartner, libretto di 160 pagine sull’amore, la perdita e l’elaborazione del lutto.

Ultimo aggiornamento: 22/11/2023

Luna Saracino

Lifestyle blogger